Il peridoto, la pietra verde amata anche da Cleopatra
E cosa c’è di meglio per inaugurare un altro anno da passare assieme sul blog della Gioielleria Rampoldi dedicando uno dei nostri approfondimenti proprio a questa luminosa pietra che ricorda il colore dell’olio d’oliva e dei prati verdi in primavera? Come sempre proveremo a riassumere tutto quello che un appassionato di pietre preziose e semipreziose dovrebbe sapere, dalla composizione chimica del minerale ai luoghi principali della sua estrazione, senza dimenticare qualche leggenda e consiglio della cristalloterapia.
Rivolgiamoci alla chimica per scoprire il mistero del colore del peridoto
La scienza è un ottimo punto di partenza quando si vuole provare a conoscere meglio un minerale come il nostro peridoto; la chimica, infatti, ci spiega da dove viene il caratteristico verde acceso della gemma, molto più chiaro rispetto a quello degli smeraldi… Non che una questione di sfumature non abbia portato a degli abbagli d’eccellenza! I peridoti di Cleopatra di cui abbiamo parlato all’inizio? Altro non sono che i leggendari smeraldi sfoggiati dalla più famosa regina d’Egitto.
È quindi solo la composizione chimica a poterci dare una veritiera carta d’identità di una pietra, per questo è da qui che vorremmo cominciare il nostro viaggio. Il peridoto è un minerale che appartiene al gruppo dei silicati, caratterizzato da un alto contenuto di ferro. Il colore che ci fa ammirare a bocca aperta i gioielli realizzati con il peridoto deriva proprio dalla presenza di ferro nella composizione del minerale. Oltre al ferro sono presenti anche magnesio, manganese, nichel e cromo, questi ultimi due elementi responsabili delle tonalità più intense della gemma.
Il peridoto è stato inserito tra le pietre semipreziose più belle che esistano come l’acquamarina, il turchese, l’ametista, la morganite e tante altre delle nostre gemme preferite. Di solito il peridoto è una pietra trasparente caratterizzato da una chiarezza eccellente, tuttavia in natura è possibile trovare — sebbene molto di rado — gemme con inclusioni aghiformi, i cosiddetti Peridoti Occhi di Gatto.
Da dove proviene il peridoto? Ecco i più famosi giacimenti di questa pietra
È da più di 3500 anni che l’uomo ha scoperto ed utilizzato il peridoto per la realizzazione di splendidi gioielli; devono quindi esistere dei giacimenti conosciuti anche in un tempo così antico. Per secoli è stata Zabargad, un’isola del Mar Rosso — posizionata a pochi chilometri dalle coste dell’Egitto — a regalare al mondo i peridoti più belli e preziosi, quelli collezionati anche da Cleopatra.
Al giorno d’oggi, invece, si guarda all’Arizona, al Pakistan, alla Cina, all’Australia e soprattutto alla Birmania per l’estrazione del peridoto. È proprio in Birmania, infatti, che è possibile trovare le qualità migliori di olivina, sebbene anche i giacimenti pakistani siano conosciuti per la bellezza delle loro gemme particolarmente pure e di grandi dimensioni, conosciute con il nome di Peridoto Kashmir proprio a causa della loro provenienza.
Quella del peridoto è una lunga storia ricca di leggende
Come si può ben immaginare, una pietra conosciuta da millenni deve per forza aver dato origine a tantissime leggende e lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Prima però di raccontare le credenze delle antiche popolazioni riguardo al peridoto vorremmo parlare un po’ più nel dettaglio dei suoi nomi.
Se è facile capire il perché in molti chiamino questo minerale olivina — il suo colore ricorda molto quello dell’olio d’oliva — qualche spiegazione in più per crisolito e peridoto è d’obbligo. Il primo termine è greco e significa “pietra d’oro”, denominazione attribuitagli sempre per le sue luminose sfumature.
Passiamo ora alle leggende che circondano il nostro peridoto. Troviamo tracce di questa pietra un po’ ovunque nel mondo antico a partire proprio dalla civiltà egizia che lo utilizzavano molto spesso. Tra le proprietà più interessanti che gli venivano attribuite in passato c’era la capacità di tenere a bada l’invidia e facilitare l’instaurarsi di nuove amicizie. Addirittura, si credeva che chi lo indossava non solo potesse contare su un potente talismano, ma anche migliorare nella sua eloquenza.
Il peridoto e la cristalloterapia
La pietra del mese di Agosto è legata al chakra del cuore e la cristalloterapia le riconosce molteplici ed interessanti proprietà. Poco più su abbiamo accennato all’uso che i popoli del passato facevano del peridoto in quanto talismano, cosa che non dovrebbe affatto stupire dal momento che ancora oggi gli viene riconosciuta un’elevata capacità di portare luce nella vita di chi lo indossa, di calmare anche le emozioni più dirompenti e riportare l’equilibrio.
Secondo gli esperti di cristalloterapia, il peridoto aiuterebbe il sistema endocrino — ed in particolare le ghiandole surrenali — a lavorare meglio. L’effetto generale sul corpo è di renderlo più forte e resistente, tanto che questa pietra viene spesso regalata alle donne che stanno per avere un bambino per sopportare meglio i dolori del parto.
Insomma, il peridoto è davvero una delle pietre più interessanti che si possono trovare nelle vetrine della Gioielleria Rampoldi. Se volete fare oppure farvi un regalo prezioso che vi resterà per sempre, vi suggeriamo di venire a trovarci a Saronno presso la nostra storica sede. Abbiamo tantissime creazioni che siamo sicuri vi sapranno lasciare a bocca aperta!
Tanti nomi per una gemma passata alla storia anche grazie a Cleopatra
Nella categoria delle pietre semipreziose ce n’è una che grazie al suo colore verde brillante era riuscita a stregare persino Cleopatra, una regina che di gioielli se ne intendeva, eccome! Stiamo parlando del peridoto chiamato anche olivina o crisolito, tanti termini per indicare una gemma di Tipo II utilizzata da millenni in gioielleria.
E cosa c’è di meglio per inaugurare un altro anno da passare assieme sul blog della Gioielleria Rampoldi dedicando uno dei nostri approfondimenti proprio a questa luminosa pietra che ricorda il colore dell’olio d’oliva e dei prati verdi in primavera? Come sempre proveremo a riassumere tutto quello che un appassionato di pietre preziose e semipreziose dovrebbe sapere, dalla composizione chimica del minerale ai luoghi principali della sua estrazione, senza dimenticare qualche leggenda e consiglio della cristalloterapia.
Rivolgiamoci alla chimica per scoprire il mistero del colore del peridoto
La scienza è un ottimo punto di partenza quando si vuole provare a conoscere meglio un minerale come il nostro peridoto; la chimica, infatti, ci spiega da dove viene il caratteristico verde acceso della gemma, molto più chiaro rispetto a quello degli smeraldi… Non che una questione di sfumature non abbia portato a degli abbagli d’eccellenza! I peridoti di Cleopatra di cui abbiamo parlato all’inizio? Altro non sono che i leggendari smeraldi sfoggiati dalla più famosa regina d’Egitto.
È quindi solo la composizione chimica a poterci dare una veritiera carta d’identità di una pietra, per questo è da qui che vorremmo cominciare il nostro viaggio. Il peridoto è un minerale che appartiene al gruppo dei silicati, caratterizzato da un alto contenuto di ferro. Il colore che ci fa ammirare a bocca aperta i gioielli realizzati con il peridoto deriva proprio dalla presenza di ferro nella composizione del minerale. Oltre al ferro sono presenti anche magnesio, manganese, nichel e cromo, questi ultimi due elementi responsabili delle tonalità più intense della gemma.
Il peridoto è stato inserito tra le pietre semipreziose più belle che esistano come l’acquamarina, il turchese, l’ametista, la morganite e tante altre delle nostre gemme preferite. Di solito il peridoto è una pietra trasparente caratterizzato da una chiarezza eccellente, tuttavia in natura è possibile trovare — sebbene molto di rado — gemme con inclusioni aghiformi, i cosiddetti Peridoti Occhi di Gatto.
Da dove proviene il peridoto? Ecco i più famosi giacimenti di questa pietra
È da più di 3500 anni che l’uomo ha scoperto ed utilizzato il peridoto per la realizzazione di splendidi gioielli; devono quindi esistere dei giacimenti conosciuti anche in un tempo così antico. Per secoli è stata Zabargad, un’isola del Mar Rosso — posizionata a pochi chilometri dalle coste dell’Egitto — a regalare al mondo i peridoti più belli e preziosi, quelli collezionati anche da Cleopatra.
Al giorno d’oggi, invece, si guarda all’Arizona, al Pakistan, alla Cina, all’Australia e soprattutto alla Birmania per l’estrazione del peridoto. È proprio in Birmania, infatti, che è possibile trovare le qualità migliori di olivina, sebbene anche i giacimenti pakistani siano conosciuti per la bellezza delle loro gemme particolarmente pure e di grandi dimensioni, conosciute con il nome di Peridoto Kashmir proprio a causa della loro provenienza.
Quella del peridoto è una lunga storia ricca di leggende
Come si può ben immaginare, una pietra conosciuta da millenni deve per forza aver dato origine a tantissime leggende e lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Prima però di raccontare le credenze delle antiche popolazioni riguardo al peridoto vorremmo parlare un po’ più nel dettaglio dei suoi nomi.
Se è facile capire il perché in molti chiamino questo minerale olivina — il suo colore ricorda molto quello dell’olio d’oliva — qualche spiegazione in più per crisolito e peridoto è d’obbligo. Il primo termine è greco e significa “pietra d’oro”, denominazione attribuitagli sempre per le sue luminose sfumature.
Passiamo ora alle leggende che circondano il nostro peridoto. Troviamo tracce di questa pietra un po’ ovunque nel mondo antico a partire proprio dalla civiltà egizia che lo utilizzavano molto spesso. Tra le proprietà più interessanti che gli venivano attribuite in passato c’era la capacità di tenere a bada l’invidia e facilitare l’instaurarsi di nuove amicizie. Addirittura, si credeva che chi lo indossava non solo potesse contare su un potente talismano, ma anche migliorare nella sua eloquenza.
Il peridoto e la cristalloterapia
La pietra del mese di Agosto è legata al chakra del cuore e la cristalloterapia le riconosce molteplici ed interessanti proprietà. Poco più su abbiamo accennato all’uso che i popoli del passato facevano del peridoto in quanto talismano, cosa che non dovrebbe affatto stupire dal momento che ancora oggi gli viene riconosciuta un’elevata capacità di portare luce nella vita di chi lo indossa, di calmare anche le emozioni più dirompenti e riportare l’equilibrio.
Secondo gli esperti di cristalloterapia, il peridoto aiuterebbe il sistema endocrino — ed in particolare le ghiandole surrenali — a lavorare meglio. L’effetto generale sul corpo è di renderlo più forte e resistente, tanto che questa pietra viene spesso regalata alle donne che stanno per avere un bambino per sopportare meglio i dolori del parto.
Insomma, il peridoto è davvero una delle pietre più interessanti che si possono trovare nelle vetrine della Gioielleria Rampoldi. Se volete fare oppure farvi un regalo prezioso che vi resterà per sempre, vi suggeriamo di venire a trovarci a Saronno presso la nostra storica sede. Abbiamo tantissime creazioni che siamo sicuri vi sapranno lasciare a bocca aperta!