Niente attira gli sguardi come un rubino, la pietra rossa per eccellenza
Con i suoi colori caldi tipici dell’autunno ad ottobre, non potevamo non dedicare il nostro approfondimento mensile sulle pietre usate in gioielleria al rubino, la pietra rossa per antonomasia. Anche questa pietra – come lo zaffiro, il corallo e l’acqua marina – ci riserva tante sorprese e curiosità che la maggior parte delle persone proprio non si aspetta; curiosi di scoprirle tutte assieme a noi?
Guardando le vetrine della Gioielleria Rampoldi, vi capiterà certamente di vedere bellissimi anelli, collane ed orecchini realizzati con il rubino, una pietra che, grazie alla sua intensa colorazione, riesce sempre a farsi notare. Non è un caso se in tanti, quando pensano alle pietre preziose è proprio il nostro rubino che si immaginano!
Se per soddisfare la vostra voglia di pietre preziose, una sbirciatina alle nostre vetrine non vi basta più, vi consigliamo di continuare a leggere questo articolo, in cui vi racconteremo cosa determina il tipico colore del rubino, dove si trovano i giacimenti più famosi e quali leggende circondano una pietra tanto preziosa. Siete pronti per diventare degli esperti di gemmologia? Bene, incominciamo!
Tutte le caratteristiche più interessanti del rubino derivano dalla sua struttura chimica
Come sempre, partiamo dalla chimica dalla chimica della nostra pietra preziosa per spiegare tutte le sue caratteristiche più particolari, dal colore alla sua durezza. Proprio come lo zaffiro, il rubino è una varietà colorata dell’ossido di alluminio, minerale noto ai più con il nome di corindone; a differenziare le due pietre è, ovviamente, il colore.
Il corindone, infatti, è un minerale che si presenta in natura con diverse colorazioni, per questo è da sempre uno dei più amati dai gioiellieri! Ma qual è l’elemento all’origine del colore caratteristico del rubino? Proprio come a tingere di blu lo zaffiro erano le inclusioni di ematite e rutilio nei cristalli di corindone, in questo caso dobbiamo il rosso alla presenza di cromo nel minerale. Per essere ancora più precisi, in natura i rubini si trovano in diverse sfumature di rosso, che vanno dal più acceso che tanto conosciamo bene a quelle più pallide che addirittura tendono al rosa.
Altra caratteristica molto apprezzata da chi crea gioielli è la durezza elevata del rubino; questa pietra, infatti, sulla scala di Mohs si trova solamente alle spalle del diamante. Ciò che, invece, non fa impazzire gli addetti ai lavori sono le dimensioni del minerale: è praticamente impossibile trovare rubini limpidi che superano i 10 carati.
Tra ricchi giacimenti e laboratori: ecco dove si possono trovare i rubini
La Birmania – o meglio, Repubblica dell’unione del Myanmar -, con le sue famose miniere, è sicuramente il paese più noto per l’estrazione dei rubini, anche perché è proprio qui che si trovano le varietà più preziose. È infatti dallo stato dell’Asia sudorientale che arrivano in tutto il resto del mondo i rubini che tutti noi abbiamo in mente quando pensiamo a questa pietra, ovvero quelli di un rosso intenso e completamente trasparenti.
A detenere, però, il record per i giacimenti più antichi è lo Sri Lanka dal momento che è proprio in questa isola dell’Asia meridionale che si rifornivano gli antichi greci e romani. Oggi, è possibile trovare ricchi giacimenti anche in Madagascar, Cina, Cambogia, Tanzania, Messico e Stati Uniti.
Una curiosità riguardante il rubino di cui siamo sicuri pochi sono a conoscenza è che questa pietra è la prima che l’uomo sia mai riuscito a ricreare all’interno di un laboratorio. Il primo successo di questo tipo, infatti, risale addirittura agli inizi del 1900. Al giorno d’oggi esistono molte metodologie che portano alla creazione dei rubini sintetici, un risultato non da poco se si pensa che in natura questa pietra è più rara del diamante!
Le varietà più preziose di rubino
Sapete qual è la varietà di rubino più preziosa? A detenere questo importante primato è il rubino sangue di piccione, la pietra colorata più costosa al mondo e decisamente tra le più rare. Ciò che rende il rubino sangue di piccione così ricercato è il suo colore rosso vivo con un lieve contrasto blu.
Un altro tipo di rubino molto ricercato è quello proveniente dalla Thailandia, conosciuto anche come rubino del Siam ed estratto dalle ghiaie argillose presenti in pozzi profondi fino a 8 metri. La caratteristica principale di questa varietà è la particolare sfumatura di rosso che assume, molto scura e tendente ad un marrone violaceo. I giacimenti alluvionali dello Sri Lanka, invece, sono ricchi di rubini dalla colorazione più tenue che va dal rosso chiaro al lampone.
Come potrete immaginare, il rubino più costoso al mondo è un sangue di piccione, talmente bello che il suo nome è stato preso da una poesia del famoso poeta persiano Rumi: Sunrise Ruby. La straordinarietà di questa pietra è la sua grandezza, i suoi carati, infatti, sono ben 25,59. Non c’è da stupirsi se nel 2015 la casa d’aste Sotheby’s l’ha venduto alla cifra record di 30 milioni di dollari!
Anche la regina Elisabetta II ha nella sua collezione personale un gioiello da record; si tratta della tiara burmese, fatta realizzare dalla stessa regina nel 1973 dagli storici gioiellieri di corte con degli splendidi rubini regalatile dal popolo Birmano in occasione delle sue nozze con il principe Filippo. Un regalo non solo prezioso, ma anche azzeccatissimo dal momento che i rubini sono la pietra dell’amore per eccellenza!
Quante leggende ha ispirato nei secoli il rubino
Sono tantissimi i popoli che sono stati ispirati dalle sfumature del rubino tanto da rendere questa pietra la protagonista di centinaia delle loro leggende, molte delle quali riguardanti proprio le sue origini. Tra le più affascinanti, c’è sicuramente quella narrata dagli antichi abitanti dello Sri Lanka secondo la quale i primi rubini deriverebbero da un furto, quello del sangue di un potente demone da parte del dio del sole. Quando spaventato dall’intromissione del re dell’isola, il dio lasciò cadere il sangue del demone sul fondo del mare, questo da lì a poco si trasformò nei rubini tanto comuni nella regione di Bharata.
Anche la Birmania – che come abbiamo visto è uno dei principali centri estrattivi del rubino – ha una leggenda molto interessante non proprio sulle origini della pietra preziosa, ma delle miniere più famose e ricche del paese. Queste, infatti, sarebbero nate dall’uovo di un serpente più di seimila anni fa.
Sia gli antichi greci che i popoli dell’India associavano questa pietra al fuoco e allo splendore del nostro sole. Anche i popoli germanici rimasero affascinati dal rubino, tanto che la leggendaria spada con cui Sigfrido sconfisse i Nibelunghi si racconta fosse decorata da preziosi rubini.
Durante il medioevo, infine, in Europa si incominciarono ad attribuire proprietà divinatorie al minerale, che in caso si stesse avvicinando qualcosa di negativo il suo colore avrebbe incominciato ad offuscarsi.
Il rubino, una pietra associata alla positività e alla passione
Secondo la cristalloterapia, il rubino è una pietra con delle caratteristiche molto positive, legate principalmente alla passione, alla vitalità, alla forza e al coraggio. Si consiglia quindi il suo utilizzo a tutte quelle persone che per qualche motivo si sentono prive di energia e con poca voglia di fare e di mettersi in gioco oppure a chi cerca un potente portafortuna.
Anche chi è in cerca dell’amore o di riportare un po’ di serenità in una relazione burrascosa può trarre grande beneficio dalla vicinanza con questa pietra. Tra i suoi effetti benefici, infatti, ci sono il rafforzamento della stabilità emotiva e dell’impegno reciproco, caratteristiche che non dovrebbero mai mancare in una coppia felice.
Inserendo il rubino nel proprio spazio abitativo si pensa che si riesca ad abbassare i livelli di stress e a creare un ambiente positivo in cui è più semplice entrare in contatto con le proprie emozioni.
Come fare a non desiderare ancora di più un bel gioiello con rubino dopo tutte queste informazioni? Be’, il Natale si avvicina ed è ormai ora di scrivere la vostra letterina per il Polo Nord; non si sa mai, magari sotto l’albero potreste trovare un prezioso pacchetto della Gioielleria Rampoldi!
Niente attira gli sguardi come un rubino, la pietra rossa per eccellenza
Con i suoi colori caldi tipici dell’autunno ad ottobre, non potevamo non dedicare il nostro approfondimento mensile sulle pietre usate in gioielleria al rubino, la pietra rossa per antonomasia. Anche questa pietra – come lo zaffiro, il corallo e l’acqua marina – ci riserva tante sorprese e curiosità che la maggior parte delle persone proprio non si aspetta; curiosi di scoprirle tutte assieme a noi?
Guardando le vetrine della Gioielleria Rampoldi, vi capiterà certamente di vedere bellissimi anelli, collane ed orecchini realizzati con il rubino, una pietra che, grazie alla sua intensa colorazione, riesce sempre a farsi notare. Non è un caso se in tanti, quando pensano alle pietre preziose è proprio il nostro rubino che si immaginano!
Se per soddisfare la vostra voglia di pietre preziose, una sbirciatina alle nostre vetrine non vi basta più, vi consigliamo di continuare a leggere questo articolo, in cui vi racconteremo cosa determina il tipico colore del rubino, dove si trovano i giacimenti più famosi e quali leggende circondano una pietra tanto preziosa. Siete pronti per diventare degli esperti di gemmologia? Bene, incominciamo!
Tutte le caratteristiche più interessanti del rubino derivano dalla sua struttura chimica
Come sempre, partiamo dalla chimica dalla chimica della nostra pietra preziosa per spiegare tutte le sue caratteristiche più particolari, dal colore alla sua durezza. Proprio come lo zaffiro, il rubino è una varietà colorata dell’ossido di alluminio, minerale noto ai più con il nome di corindone; a differenziare le due pietre è, ovviamente, il colore.
Il corindone, infatti, è un minerale che si presenta in natura con diverse colorazioni, per questo è da sempre uno dei più amati dai gioiellieri! Ma qual è l’elemento all’origine del colore caratteristico del rubino? Proprio come a tingere di blu lo zaffiro erano le inclusioni di ematite e rutilio nei cristalli di corindone, in questo caso dobbiamo il rosso alla presenza di cromo nel minerale. Per essere ancora più precisi, in natura i rubini si trovano in diverse sfumature di rosso, che vanno dal più acceso che tanto conosciamo bene a quelle più pallide che addirittura tendono al rosa.
Altra caratteristica molto apprezzata da chi crea gioielli è la durezza elevata del rubino; questa pietra, infatti, sulla scala di Mohs si trova solamente alle spalle del diamante. Ciò che, invece, non fa impazzire gli addetti ai lavori sono le dimensioni del minerale: è praticamente impossibile trovare rubini limpidi che superano i 10 carati.
Tra ricchi giacimenti e laboratori: ecco dove si possono trovare i rubini
La Birmania – o meglio, Repubblica dell’unione del Myanmar -, con le sue famose miniere, è sicuramente il paese più noto per l’estrazione dei rubini, anche perché è proprio qui che si trovano le varietà più preziose. È infatti dallo stato dell’Asia sudorientale che arrivano in tutto il resto del mondo i rubini che tutti noi abbiamo in mente quando pensiamo a questa pietra, ovvero quelli di un rosso intenso e completamente trasparenti.
A detenere, però, il record per i giacimenti più antichi è lo Sri Lanka dal momento che è proprio in questa isola dell’Asia meridionale che si rifornivano gli antichi greci e romani. Oggi, è possibile trovare ricchi giacimenti anche in Madagascar, Cina, Cambogia, Tanzania, Messico e Stati Uniti.
Una curiosità riguardante il rubino di cui siamo sicuri pochi sono a conoscenza è che questa pietra è la prima che l’uomo sia mai riuscito a ricreare all’interno di un laboratorio. Il primo successo di questo tipo, infatti, risale addirittura agli inizi del 1900. Al giorno d’oggi esistono molte metodologie che portano alla creazione dei rubini sintetici, un risultato non da poco se si pensa che in natura questa pietra è più rara del diamante!
Le varietà più preziose di rubino
Sapete qual è la varietà di rubino più preziosa? A detenere questo importante primato è il rubino sangue di piccione, la pietra colorata più costosa al mondo e decisamente tra le più rare. Ciò che rende il rubino sangue di piccione così ricercato è il suo colore rosso vivo con un lieve contrasto blu.
Un altro tipo di rubino molto ricercato è quello proveniente dalla Thailandia, conosciuto anche come rubino del Siam ed estratto dalle ghiaie argillose presenti in pozzi profondi fino a 8 metri. La caratteristica principale di questa varietà è la particolare sfumatura di rosso che assume, molto scura e tendente ad un marrone violaceo. I giacimenti alluvionali dello Sri Lanka, invece, sono ricchi di rubini dalla colorazione più tenue che va dal rosso chiaro al lampone.
Come potrete immaginare, il rubino più costoso al mondo è un sangue di piccione, talmente bello che il suo nome è stato preso da una poesia del famoso poeta persiano Rumi: Sunrise Ruby. La straordinarietà di questa pietra è la sua grandezza, i suoi carati, infatti, sono ben 25,59. Non c’è da stupirsi se nel 2015 la casa d’aste Sotheby’s l’ha venduto alla cifra record di 30 milioni di dollari!
Anche la regina Elisabetta II ha nella sua collezione personale un gioiello da record; si tratta della tiara burmese, fatta realizzare dalla stessa regina nel 1973 dagli storici gioiellieri di corte con degli splendidi rubini regalatile dal popolo Birmano in occasione delle sue nozze con il principe Filippo. Un regalo non solo prezioso, ma anche azzeccatissimo dal momento che i rubini sono la pietra dell’amore per eccell
Quante leggende ha ispirato nei secoli il rubino
Sono tantissimi i popoli che sono stati ispirati dalle sfumature del rubino tanto da rendere questa pietra la protagonista di centinaia delle loro leggende, molte delle quali riguardanti proprio le sue origini. Tra le più affascinanti, c’è sicuramente quella narrata dagli antichi abitanti dello Sri Lanka secondo la quale i primi rubini deriverebbero da un furto, quello del sangue di un potente demone da parte del dio del sole. Quando spaventato dall’intromissione del re dell’isola, il dio lasciò cadere il sangue del demone sul fondo del mare, questo da lì a poco si trasformò nei rubini tanto comuni nella regione di Bharata.
Anche la Birmania – che come abbiamo visto è uno dei principali centri estrattivi del rubino – ha una leggenda molto interessante non proprio sulle origini della pietra preziosa, ma delle miniere più famose e ricche del paese. Queste, infatti, sarebbero nate dall’uovo di un serpente più di seimila anni fa.
Sia gli antichi greci che i popoli dell’India associavano questa pietra al fuoco e allo splendore del nostro sole. Anche i popoli germanici rimasero affascinati dal rubino, tanto che la leggendaria spada con cui Sigfrido sconfisse i Nibelunghi si racconta fosse decorata da preziosi rubini.
Durante il medioevo, infine, in Europa si incominciarono ad attribuire proprietà divinatorie al minerale, che in caso si stesse avvicinando qualcosa di negativo il suo colore avrebbe incominciato ad offuscarsi.
Il rubino, una pietra associata alla positività e alla passione
Secondo la cristalloterapia, il rubino è una pietra con delle caratteristiche molto positive, legate principalmente alla passione, alla vitalità, alla forza e al coraggio. Si consiglia quindi il suo utilizzo a tutte quelle persone che per qualche motivo si sentono prive di energia e con poca voglia di fare e di mettersi in gioco oppure a chi cerca un potente portafortuna.
Anche chi è in cerca dell’amore o di riportare un po’ di serenità in una relazione burrascosa può trarre grande beneficio dalla vicinanza con questa pietra. Tra i suoi effetti benefici, infatti, ci sono il rafforzamento della stabilità emotiva e dell’impegno reciproco, caratteristiche che non dovrebbero mai mancare in una coppia felice.
Inserendo il rubino nel proprio spazio abitativo si pensa che si riesca ad abbassare i livelli di stress e a creare un ambiente positivo in cui è più semplice entrare in contatto con le proprie emozioni.
Come fare a non desiderare ancora di più un bel gioiello con rubino dopo tutte queste informazioni? Be’, il Natale si avvicina ed è ormai ora di scrivere la vostra letterina per il Polo Nord; non si sa mai, magari sotto l’albero potreste trovare un prezioso pacchetto della Gioielleria Rampoldi!